Una decisione definita “fuori dalle regole” dal Presidente Emilio Ferrari di Italmopa visto che l’Ungheria fa parte della Comunità Europea e come tale dovrebbe sottostare a delle precise regole beneficiando degli aiuti comunitari in campo agricolo. Ma il paese di Orban ha deciso di bloccare l’export di grano mais soya e girasole almeno fino al 22 mggio per contrastare l’aumento dei prezzi dovuti a causa del conflitto russo-ucraino.
Secondo Italmopa c’è il rischio che l’industria molitoria italiana a frumento tenero il cui fabbisogno totale di 5,5 milioni di tonnellate di grano, è garantito dal 65% dalle importazioni da Paesi comunitari o Paesi terzi – del quale oltre il 30 percento è costituito da grano ungherese- non sarà più in grado di garantire produzione di farine di frumento tenero nei volumi richiesti dal nostro mercato interno.
Dopo l’impennata dei prezzi siamo di fronte ad un nuovo problema che prende in casua anche gli allevamenti italiani che temono di non riuscire più ad alimentare 8,5 milioni di maiali, 6,4 milioni di bovini e oltre 6 milioni di pecore.
La misura adottata dall’Ungheria costituisce una chiara violazione del principio della libera circolazione dei beni nel mercato interno europeo e rimette in discussione i valori fondamentali enunciati nei Trattati Ue – sottolinea Emilio Ferrari, Presidente Italmopa.