Gli autotrasportatori sono sul piede di guerra, dopo i fermi dei giorni scorsi di Sicilia e Puglia, ieri si sono aggiunti i blocchi nel Lazio e in Molise e oggi in Calabria, Campania e nel Porto di Ravenna.
Le proteste dei tir contro il caro carburante si stanno moltiplicando e anche parte del mondo politico si sta mobilitando per chiedere al Governo un intervento veloce e risolutivo.
Se si blocca la logistica la situazione potrebbe diventare esplosiva in quanto si rischia di non trovare più merci negli scaffali dei supermercati oltre ai problemi di reperimento di materie prime e di prodotti semi-lavorati visto che l’80% delle merci in Italia viaggia su gomma.
La Molisana appoggia lo sciopero degli autotrasportatori contro il caro carburante e da domani blocca la produzione di pasta precisando che la data di ripresa non è ancora stata stabilita.
Emilio Ferrari, presidente di Italmopa, fa sapere che le proteste degli autotrasportatori stanno minacciando l’operatività della filiera nazionale di pane e pasta e che le iniziative di fermo dei tir stanno minando l’operatività dei molini. Per questo motivo Italmopa sollecita un intervento urgente dei ministri e delle amministrazioni competenti.
Nell’incontro di ieri tra Unatras (il coordinamento delle maggiori associazioni dell’autotrasporto italiane) e governo (nella persona di Teresa Bellanova, viceministro alle Infrastrutture) un nulla di fatto: nessun accordo al momento è stato raggiunto. Le trattative e il dialogo sono ancora aperti e si spera che venga trovata presto una soluzione.